volta ao algarve(1)

Continuo a insistere sul tema della sicurezza nel ciclismo su strada, un dibattito che va avanti da anni ma che, purtroppo, sembra non portare mai a veri cambiamenti. Alla Volta ao Algarve, ancora una volta, abbiamo assistito a un problema di sicurezza clamoroso. Questa volta, si è sfiorata la tragedia. E non solo per i corridori, ma anche per il pubblico.

Nelle immagini si vede chiaramente una signora con un passeggino che si accorge solo all’ultimo secondo del gruppo lanciato a tutta velocità e si rifugia sul marciapiede per evitare l’impatto. Ora, immaginiamo se fosse stato un bambino a spuntare in strada davanti a 150 corridori a 60 km/h, su un tratto che nemmeno faceva parte del percorso di gara.

Com’è possibile che nel 2025 si verifichino ancora situazioni del genere? Forse perché la sicurezza nel ciclismo professionistico è diventata solo un tema da convegni e da comunicati stampa, priva di sostanza concreta. Le soluzioni per migliorare la sicurezza esistono eccome. La prima, che ripeto da anni, sarebbe la supervisione dei percorsi da parte di una commissione di ex corridori, nominata direttamente dall’UCI. Ma se a gestire la supervisione sono organizzatori e squadre – ossia soggetti di parte – i problemi resteranno sempre gli stessi.

La deviazione delle ammiraglie alla rotonda era un errore prevedibile e facilmente evitabile. Bastava applicare il protocollo che esiste da sempre: separare chiaramente la gara e le ammiraglie prima dell’ingresso in rotonda, mantenendo la corsa sulla sinistra. Invece, si è deciso di posizionare la deviazione solo all’uscita della rotonda. Il risultato? Una situazione caotica e pericolosa.

Oltre alla questione organizzativa, però, questo episodio porta a galla un altro problema: la dipendenza eccessiva dei corridori dalle radioline. Matteo Trentin, in una recente intervista, ha affermato che chi è contrario alle radioline non capisce nulla di ciclismo. Io la penso esattamente al contrario: proprio conoscendo bene il ciclismo, sostengo da sempre che le radioline siano un limite.

Perché? Perché spengono l’istinto naturale del corridore, la capacità di leggere la corsa in autonomia. Un corridore libero sa quando deve attaccare, risparmiare energie, o prendere un rischio. Con una voce che ti parla nell’orecchio, può essere frenato, condizionato, bloccato da chi sta in ammiraglia. Quanti attacchi sono morti ancora prima di nascere a causa di ordini ricevuti via radio?

C’è anche un altro aspetto meno considerato: l’equilibrio. L’orecchio è l’organo che regola l’equilibrio, e infilare una radio nell’orecchio non è proprio il massimo, soprattutto in discesa. Da discesista, so quanto potesse essere fastidioso affrontare certe curve con un orecchio parzialmente ostruito.

Alla Volta ao Algarve – una corsa che di solito è organizzata molto bene, pur con un pubblico enorme – abbiamo visto gli effetti di tutto questo. I corridori, troppo abituati a essere guidati via radio, non si sono nemmeno accorti di essere fuori percorso. Hanno ignorato i segnali di chi, in testa, si era già accorto dell’errore. Hanno evitato un’ambulanza a 300 metri dall’arrivo senza porsi domande. Hanno sprintato senza striscioni, senza transenne, senza nemmeno realizzare che stavano correndo in mezzo a un’altra gara. E hanno concluso la volata nel nulla.

Ecco perché mi dispiace profondamente che la classifica sia stata cancellata. Filippo Ganna aveva capito tutto. Ha letto la situazione con intelligenza e si è comportato di conseguenza. Quella vittoria doveva essere sua. Il regolamento parla chiaro: è il corridore a dover percorrere il tracciato corretto. Se si sbaglia seguendo una staffetta o delle frecce mal posizionate, la colpa è sua. Qui, invece, Ganna ha fatto tutto perfettamente. Cancellare il suo successo, a mio avviso, ha aggiunto ulteriore amarezza a una giornata già disastrosa.

ORDINA LA TUA DACCORDI

Scegli la tua bici Daccordi dalla nostra collezione. Puoi decidere di averlo selezionando tra le taglie standard o su misura per te, per le tue caratteristiche e il tuo stile.
CONTATTACI

Come prendere correttamente le misure per ordinare una bici Daccordi

Contattaci
Invia WhatsApp
0
    0
    Your Cart
    Il tuo Carrello è vuoto