Il numero di donne che si affacciano al ciclismo sta crescendo esponenzialmente. In precedenti articoli abbiamo già avuto modo di sfatare tabù ed i luoghi comuni che spesso sono addotti erroneamente alla pratica del ciclismo femminile.

Adesso vorremmo dare uno sguardo a qualche nozione sul migliore posizionamento in sella per le cicliste. Già, perché donne  e uomini hanno misure antropometriche ben diverse e questo ovviamente si riflette sulla costruzione del telaio, sul posizionamento in sella o addirittura sull’allenamento. Quindi per avere una bici da donna non è sufficiente che questa sia verniciata di “rosa”, anzi.

LE MISURE ANTROPOMETRICHE

Partiamo dalle misure corporee: intanto a parità di altezza le donne hanno gambe più lunghe. Questo è verificabile addirittura prima della nascita: fra un’ecografia di un feto maschio e quella di un feto femmina, molto probabilmente vi saranno gli arti inferiori più lunghi nel secondo caso. Solitamente però le donne sono circa 10 – 12 cm (in media) più bassi degli uomini, questo soprattutto per il busto, più corto. Altro dato importantissimo sono le braccia: anche queste a parità di altezza sono più corte che negli uomini.

LE BICI DA CORSA PER DONNA E PER UOMO SONO DIVERSE

Fonte: Marco Compri, Federazione Ciclistica Italiana

 

Ne consegue che il telaio della bici da corsa o della mountain bike di una donna, se fatto su misura, sarà, rispetto al telaio della bici di un uomo:

  • Molto simile di altezza, ma più corto, a causa del busto più corto;
  • Con un tubo sterzo più alto, a causa delle braccia più corte e quindi ad un ridotto divario di altezza sella – manubrio;
  • Con una inclinazione del piantone verticale maggiore, vista la lunghezza superiore del femore.

COSA OFFRE IL MERCATO

Ma esistono bici o componenti espressamente dedicati al mondo femminile? Certo che sì, e anzi, vi diremo qualche curiosità sui componenti per “maschietti” che invece erano stati pensati per le donne. Ma procediamo con ordine.

Come detto in apertura, non fatevi ingannare dal colore del telaio. Quello che fa la differenza è la geometria, pensate che ancora oggi alcuni costruttori fanno passare telai con grafiche dedicate alle donne come specifici. Inoltre non lasciatevi ingannare nemmeno dalle bici usate dai team femminili: quasi sempre usano telai maschili (magari rileggetevi cosa valutare nell’acquisto di una bici da corsa usata).

Sapevate che la guarnitura compact, utilizzata oggi dalla stragrande maggioranza dei ciclisti, è stata creata e ideata per le donne? Il progetto nasce esplicitamente per facilitare la pedalata alle donne, ma il successo fra gli uomini è stato tale, che ora i produttori se ne guardano bene dal dire che è un prodotto specifico da donne. Viceversa, la sella studiata per i problemi di prostata da SMP ha incontrato molti favori tra le cicliste.

LA POSIZIONE IN BICI

Appurate le basi morfologiche e valutato quali caratteristiche devono avere i telai ed i componenti per le bici da donna, riflettiamo sulla posizione in sella. Come già detto, il femore più lungo delle donne porterà ad avere una sella più arretrata, per mantenere la giusta proporzione di spinta fra il ginocchio ed il piombo del pedale. Presumibilmente, se un uomo di 1,70cm pedala con un arretramento di circa 5,5 – 6 cm dal movimento centrale, una donna di pari altezza pedalerà con un arretramento di circa 7 cm.

Questa misura, unita alle misure inferiori di busto e braccia, portano ad avere un manubrio molto più vicino, quindi prima di tutto telaio più corto, ma anche attacco manubrio più corto. Ed infine il manubrio posizionato più in alto rispetto a quello di un uomo.

Queste misure indicative non sono da considerarsi solamente come una posizione confortevole, ma rispecchiano quella che deve essere anche la posizione da competizione per una donna, perché confort e prestazione vanno sempre di pari passo e una delle due non esclude mai l’altra.

In questo mercato attuale dominato da catene di multinazionali con prodotti che si assomigliano molto l’uno con l’altro, la bici da donna si differenzia e chiede un progetto a sé stante, tanto che attualmente la vera bici su misura fatta in Italia è sicuramente la scelta migliore per le cicliste che vogliono avere lo strumento perfetto sia per gareggiare sia per affrontare salutari pedalate.

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