Le vibrazioni del pavé rappresentano una sfida per costruttori di bici e ruote, produttori di pneumatici, meccanici. Alcune soluzioni odierne aprono ad un miglioramento. Per altri aspetti dei componenti di una volta rappresentano ancora la scelta migliore. Come preparare quindi la propria bici per affrontare il pavé? Vediamo alcuni punti fondamentali.

Copertoncini, tubeless o tubolari?

Le forature sul pavé sono causate principalmente dallo strizzamento della gomma sulla pietra. Per questo motivo il copertoncino sarebbe da evitare perché più soggetto al taglio della camera d’aria. Il tubolare è da preferirsi, meglio se anti-foratura. La soluzione innovativa è il tubeless, perfetto per questo genere di terreno. Qualunque sia la vostra scelta montare una larghezza di pneumatico di 28 sarebbe sicuramente consigliabile, a patto che il telaio sia in grado di supportarlo.

Le ruote possibilmente vintage.

Potrebbe sembrare strano ma a tutt’oggi la miglior soluzione per il pavé in campo di ruote è rappresentata dalle classiche ruote in alluminio a 32 o 36 raggi montate a mano. Sono le uniche che con un po’ di flessibilità possono aiutare a pedalare sulle vibrazioni del terreno. Sicuramente da evitare le ruote a profilo alto perché troppo rigide.

 

Presa doppia al manubrio.

Lo fanno tutti: doppio giro di nastro al manubrio. Alcuni utilizzano anche un manubrio più largo, ma i benefici di questo accorgimento non sono provati.

Perderete le borracce.

Mettete in conto di patire la sete. A meno che non vi inventiate un meccanismo che blocchi le borracce. Le vibrazioni potrebbero farvi perdere anche il contakm ed il vostro kit foratura. Cercate di bloccare tutto al meglio.

Il telaio.

Se potete scegliere fra 2 bici, la soluzione che non delude mai sul pavé è l’acciaio. Garanzia di successo sarà anche l’uso del titanio, mentre l’alluminio è da sconsigliarsi a causa della sua rigidità, a meno che non si tratti di un telaio espressamente studiato per garantire il confort. Discorso a parte per il carbonio, che potrebbe essere un’ottima soluzione se si tratta di un carbonio stratificato a mano, meglio ancora se lavorato con strati di kevlar, mentre potrebbe essere una cattiva scelta se si tratta di un carbonio estremamente compattato e rigido.

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