Lo smart-trainer è stato accolto dai più come un gioco: un modo divertente di avere una sessione di allenamento che altrimenti sarebbe stata la solita noia del rumore sordo del rullo di casa. App come Zwift hanno portato lo smart-trainer ad essere una specie di Playstation collegata in rete, con sfide a livello Mondiale. Eppure se analizziamo bene questo attrezzo si tratta di una possibile vera e propria rivoluzione dei metodi di allenamento.

Al di là dell’aspetto psicologico, ovvero di aver reso divertente un procedimento che di per sé è sempre stato alquanto noioso, non bisogna dimenticare che la postazione è sempre indoor. Quindi anche se si tratta di una simulazione ci dobbiamo attenere alla regola fondamentale di tutti gli allenamenti indoor: non eccedere con la lunghezza della sessione per non incappare nella disidratazione.

Ma consapevoli di questo piccolo accorgimento c’è da dire che lo smart-trainer permette di fare salita anche nel giorno in cui piove e non possiamo uscire. Anzi di più: nei 40 – 50 minuti che dedicheremo allo smart-trainer pedaleremo senza alcuna interruzione, come si farebbe in un velodromo. Questo fa si che il nostro allenamento sarà corto ma molto concentrato e di qualità eccelsa. Non ultimo la possibilità di eseguire test molto precisi e di valutare quindi i propri miglioramenti a cadenza periodica, senza avere problemi meteorologici o vento che soffia sul nostro percorso test.

 

 

La vera innovazione dello smart-trainer

La vera forza però dello smart-trainer è la possibilità di competere online. Ricordate il vecchio adagio ciclistico “l’unico modo per fare ritmo di gara è gareggiare”? Bene, con lo smart-trainer potete praticamente gareggiare tutti i giorni. Il fatto di non avere la scia e la pedalata in gruppo non pregiudica un tipo di allenamento importantissimo: la resistenza alla fatica da gara, quella sorta di sofferenza che riuscite ad ottenere solo in un testa a testa. Ad inizio stagione molti ciclisti professionisti hanno già test e potenzialità ottimali, ma spesso quello che fa la differenza è la capacità di resistere all’acido lattico. La resistenza all’acido lattico migliora durante la stagione grazie agli sforzi in gruppo, e se ad inizio stagione abbiamo atleti che si staccano una volta arrivati ai 6 – 7 mmol di acido lattico, dopo un paio di mesi di gare lo stesso corridore potrà sopportare uno sforzo anche a 12 – 14 mmol, ovvero il doppio. Questo in termini pratici significa poter stare fuori soglia agganciati alla ruota di chi ci precede non solo 1 minuto circa come a inizio stagione, ma portare questa capacità a 2 – 4 minuti. Una bella differenza.

Cosa c’entra in tutto questo lo smart-trainer? Semplicemente grazie alle competizioni online o alla possibilità di effettuare gare virtuali permette di allenare la resistenza all’acido lattico anche d’Inverno e persino meglio che su strada. In pratica l’utilizzatore dello smart-trainer potrà avere nelle gambe già un ritmo gara parziale più elevato di chi si è allenato tradizionalmente.

Nell’automobilismo i simulatori hanno portato un miglioramento immenso per i piloti. Probabilmente anche nel ciclismo, anche se al momento questo non è ancora stato totalmente assimilato e non accolto con il giusto interesse. Una tabella di allenamento accurata potrebbe esaltare questa attrezzo inserendolo in una moderna metodologia di preparazione.

ORDINA LA TUA DACCORDI

Scegli la tua bici Daccordi dalla nostra collezione. Puoi decidere di averlo selezionando tra le taglie standard o su misura per te, per le tue caratteristiche e il tuo stile. ORDER YOUR DACCORDI

Come prendere correttamente le misure per ordinare una bici Daccordi

0
    0
    Your Cart
    Il tuo Carrello è vuoto