È una storia che sembra non voler mai finire: ancora una volta, alla Parigi-Roubaix, la presenza delle moto ha finito per influenzare il corso della gara. Sì, perché la caduta di Pogacar è, a tutti gli effetti, figlia di questa situazione.
Mettiamo subito le cose in chiaro: Van der Poel si è meritato alla grande la sua terza Roubaix consecutiva, senza se e senza ma. Ma nel momento forse più emozionante della corsa – l’attacco di Pogacar – le immagini mostrano chiaramente tre moto a pochissima distanza dallo sloveno.
Queste moto stavano già alterando la dinamica della gara: erano così vicine da offrire un minimo vantaggio aerodinamico.
Ma, soprattutto, ostruivano la visuale. In quel momento Pogacar e Van der Poel stavano spingendo al massimo delle loro forze, e Pogacar non ha percepito in tempo la difficoltà della curva che gli si parava davanti. Non è stato un errore di guida, ma di valutazione. E quella valutazione è stata compromessa dalla presenza ingombrante di tre moto.
Lo stesso Van der Poel è arrivato largo in curva, ma trovandosi in seconda posizione ha avuto il tempo di reagire e correggere leggermente la traiettoria.
È un tema su cui vale la pena riflettere: la presenza delle moto ha inciso sulla dinamica di gara. È stato solo un caso fortunato che Pogacar non si sia fatto seriamente male.

Attenzione: dire che la dinamica sia stata alterata non significa automaticamente che il risultato finale sarebbe cambiato. Van der Poel probabilmente avrebbe vinto comunque. Lo si è visto chiaramente: ha chiuso il distacco su Pogacar con apparente facilità e, una volta in testa, ha continuato a guadagnare terreno.
Tuttavia, senza quella caduta, forse avremmo assistito a un duello epico fino al traguardo. Più spettacolo, più pathos, più ciclismo.
Resta il fatto che Van der Poel ha dominato. Pogacar, invece, è sembrato leggermente meno brillante del suo standard – se così si può dire, visto che arrivare secondo alla Roubaix richiede comunque gambe fuori dal comune.
Un segnale di un piccolo calo? Un po’ di stanchezza che inizia a farsi sentire? Lo scopriremo nelle prossime settimane.
Ma il rammarico rimane: un’occasione di grande sfida sfumata… anche, e soprattutto, per colpa di tre moto di troppo.

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