milano sanremo 2025

Pogacar ha commesso una serie di errori che gli hanno letteralmente fatto gettare al vento la Milano-Sanremo, nonostante fosse indiscutibilmente il più forte in gara oggi.

Il primo sbaglio è stato il posizionamento prima della Cipressa, dove l’intera UAE ha clamorosamente fallito. Wellens era in testa a tirare per il campione del mondo, con tutti i big nelle prime posizioni: Van der Poel terzo, Ganna quinto. Riguardando il fermo immagine della replica, ho potuto confermare che Pogacar era incredibilmente in 24ª posizione, isolato e senza alcun compagno nei paraggi. Wellens si è voltato più volte per capire cosa stesse succedendo, ma dello sloveno nessuna traccia. Pogacar è stato costretto a recuperare da solo circa venti posizioni sulla Cipressa: un’impresa alla sua portata, certo, ma che ha inevitabilmente comportato un dispendio di energie preziose. Energie che ha dovuto consumare anche Narvaez, addirittura più indietro di lui, e autore di una rimonta ancora più impressionante per tornare in testa.

Durante l’ascesa della Cipressa, Pogacar ha espresso una potenza straordinaria, mettendo seriamente in difficoltà Van der Poel. Forse, se non avesse sprecato quel piccolo surplus di energie nella rimonta, avrebbe trovato quei tre metri decisivi per liberarsi dell’olandese. Nonostante questo, si giocava ancora tutto sul Poggio, ma anche lì ha sbagliato completamente approccio. È scattato subito, ai primissimi metri della salita, dove la pendenza è ancora modesta, la velocità supera i 45 km/h, e bisogna rallentare per affrontare i tre tornanti iniziali: terreno perfetto per uno scattista puro come Van der Poel. Non si può attaccare il tuo principale avversario proprio nel punto che gli è più favorevole. Pogacar avrebbe dovuto attendere almeno la metà del Poggio prima di tentare l’affondo.

Il secondo errore è stato continuare a tirare sul Poggio. Sembrava quasi volesse assicurarsi il secondo posto: portarsi dietro Van der Poel, staccando invece Ganna, è stato un autentico regalo all’olandese. Sarebbe stato più saggio rallentare e riprovare più avanti. Anche con Ganna ancora presente non sarebbe cambiato molto. In cima, infatti, Pogacar era già provato, e invece di attaccare dove sarebbe stato necessario, si è trovato a dover difendersi dallo scatto devastante di Van der Poel.

L’ultimo errore è stato nella gestione della volata finale. Ganna, appena rientrato, era chiaramente esausto. Pogacar avrebbe dovuto marcare esclusivamente Van der Poel, ma invece ha sprintato pensando anche a Ganna, chiudendo terzo alle sue spalle: e con tutta la stima, Ganna, dopo il suo sforzo titanico, non poteva certo avere ancora benzina nelle gambe.

Secondo me oggi Pogacar ha dimostrato ancora una volta di essere il più forte, ma ha pagato carissimi alcuni errori tattici che hanno annullato la sua superiorità atletica. Van der Poel è sembrato su un altro livello non per potenza, ma per intelligenza: ha gestito ogni pedalata con classe, prima sfruttando saggiamente il motore di Ganna per restare in scia, poi senza mai lasciarsi prendere dal panico per il ritorno degli inseguitori. Ha permesso che fosse il campione del mondo a sprecare progressivamente tutte le sue riserve, fino a batterlo. E riuscire a superare un atleta più forte di te resta sempre un’opera d’arte.

 

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